Il Pd le canta al sindaco Tomasi: "I sorrisi non bastano più. Pistoia se ne sta accorgendo"

Inizia col botto la Festa dell'Unità pistoiese. Per la prima sera c'era anche l'ex ministro Domenico Minniti. E già si pensa alle elezioni comunali.

Il Pd le canta al sindaco Tomasi: "I sorrisi non bastano più. Pistoia se ne sta accorgendo"
Pubblicato:
È iniziata con Marco Minniti e la commemorazione in ricordo delle vittime di tutte le mafie la Festa comunale de l’Unità di Pistoia. Il preludio dell’incontro con l’ex Ministro dell’Interno, è avvenuto ai “Giardini Falcone e Borsellino” dove, nel giorno in cui ricorreva l’anniversario della strage di via D’Amelio, il segretario Maurizio Bozzaotre ha deposto una corona di fiori di fronte alla targa in memoria dei due giudici uccisi per mano della criminalità organizzata. Alla cerimonia ha partecipato la segretaria regionale Pd Simona Bonafè che ha incontrato anche le associazioni di volontariato e le categorie economiche locali, in occasione della campagna di ascolto sta promuovendo in vista delle prossime regionali.
 
“Abbiamo voluto fortemente che l’inaugurazione della Festa fosse dedicata alla lotta contro le mafie - ha detto Bozzaotre - accogliere per il primo dibattito Marco Minniti significa ribadire che l’impegno per sconfiggere a criminalità organizzata deve essere, ancora oggi, la priorità del Paese”. Minniti ha sottolineato la centralità di questo messaggio: “Il 19 luglio 1992 è una data drammaticamente indimenticabile. Quella di Borsellino è stata una morte annunciata: si sentiva solo, era il frutto di una tremenda sottovalutazione del problema da parte delle istituzioni”.
 
Secondo Minniti la mafia stragista è stata sconfitta, ma non quella “che si infiltra nell’economia e la aggredisce come un tumore, anche al Nord”. Allo stesso modo resta molto da fare per “rompere ogni rapporto fra la mafia, la politica e le istituzioni”. Non sono mancati riferimenti all’attualità: “Nel decreto in-sicurezza di Salvini c’è una postilla che consente di mettere in vendita i beni sequestrati alla organizzazioni mafiose. È un rischio enorme: questi criminali hanno il potere economico per riprenderseli, vanificando il lavoro di chi li aveva restituiti alla collettività”.
 
Il dibattito serale ha visti protagonisti il capogruppo in Consiglio comunale Walter Tripi e il segretario Maurizio Bozzaotre. Il tema centrale è stato Pistoia. “Dobbiamo restituire un governo alla città - ha detto Bozzaotre - perché manca da due anni. Non c’è alcun progetto a lungo termine per il futuro, ma neppure interventi ordinari e più piccoli. La città sta iniziando ad accorgersene. Cosa è cambiato in questi due anni? È evidente l’inconsistenza dell’amministrazione”.
 
Tripi ha sottolineato l’importanza di “stare nelle periferie e dialogare con le persone. Pistoia si sta impoverendo, i sorrisi del sindaco non bastano più. Da parte nostra serve un progetto completamente nuovo, in grado di far ripartire una città che è ferma, tanto sulle piccole cose e più ancora sui progetti. Dobbiamo riconoscere i nostri errori, ma anche rivendicare i meriti: abbiamo lasciato in eredità molto al centrodestra, mentre a noi lasceranno poco o niente. Ripartiamo dalle persone, con umiltà ma anche la determinazione di chi si chi mette in gioco”.
 
Ma chi sarà il prossimo candidato sindaco? Bozzaotre non si sbilancia: “Prima bisogna continuare a ricostruire il partito e una coalizione di centrosinistra. Lo faremo sulle idee e i contenuti, attraverso un confronto con le forze politiche, le realtà associative e quelle economiche. Il percorso parte da questa Festa e proseguirà anche nel prossimo autunno. Una volta fissati questi paletti, potremo arrivare a una discussione sul nome del candidato. Ma lo decideremo insieme con gli strumenti della democrazia, senza nessuna imposizione dall’alto. Vedo tanti motivi per essere ottimisti, Pistoia merita un governo e al momento opportuno saremo pronti per mettere in campo la migliore proposta possibile”, ha concluso Bozzaotre.
Seguici sui nostri canali