Adeguamento sismico del palazzo comunale di via Toscanini, a Montemurlo una tecnica innovativa

Per la prima volta in provincia di Prato su un edificio esistente (in Toscana gli interventi di questo tipo si contano sulle dita di una mano) sarà usato il sistema, che prevede il taglio dei pilastri e l'installazione di “ammortizzatori” tra le fondazioni e i pilastri stessi.

Adeguamento sismico del palazzo comunale di via Toscanini, a Montemurlo una tecnica innovativa
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Il palazzo comunale di via Toscanini sarà reso completamente antisismico attraverso l'utilizzo di una tecnologia ingegneristica innovativa ancora poco applicata in Italia, soprattutto quando si parla di edifici esistenti da adeguare alle normative di sicurezza.

Adeguamento sismico

Tra le fondazioni dell'edificio e ciascuno dei pilastri che reggono la struttura, infatti, saranno applicati dei dispersori sismici, una sorta di ammortizzatori, che smorzeranno il propagarsi delle onde sismiche ai livelli superiori del palazzo. In Toscana si tratta di uno dei primi interventi mai realizzati su un edificio esistente e sicuramente è il primo realizzato in provincia di Prato. Un intervento “mini-invasivo”, infatti, il cantiere occuperà solo l'area dello scantinato e gli uffici potranno continuare a lavorare e con un rapporto costi-benefici molto vantaggioso.

Il lavoro di messa in sicurezza arriva in seguito alle indagini di prevenzione sismica effettuate dal Comune nel 2014 su scuole ed edifici pubblici, che hanno permesso di avere un quadro completo dello “stato di salute” del patrimonio edilizio pubblico.

Il palazzo e la sua struttura

Il palazzo di via Toscanini, sul quale si andrà ad agire, si compone di tre piani più lo scantinato ed è stato costruito alla fine degli anni Settanta del Novecento, quindi, prima dell'entrata in vigore della legge sull'antisismica che è del 1982. Questa tecnologia è già stata sperimentata con successo in zone che, purtroppo, hanno vissuto gli effetti devastanti del terremoto, come L'Aquila in Abruzzo ma sempre su edifici nuovi.

Dalle prove tecniche effettuate, attualmente l'edificio risponderebbe alle onde sismiche oscillando velocemente e andando a ruotare su se stesso. Grazie all'applicazione degli isolatori elastomerici, una sorta di cuscinetti o ammortizzatori, l'edificio reagirà ad un eventuale sisma, oscillando più lentamente, quasi fosse un'altalena, garantendo a chi si trova dentro, oltre che la sicurezza, anche una minore percezione del terremoto in atto.

Gli isolatori sismici saranno applicati tra le fondazioni e i pilastri come spiega il progettista l'ingegnere Pierluigi Betti dello studio BF di Pistoia:« Questo progetto è una doppia sfida. Gli isolatori sismici sono ancora poco usati in Italia e solo su edifici nuovi. Applicare questo sistema su un palazzo esistente è complicato, perché occorre letteralmente tagliare l'edificio con una sega a nastro diamantato come quelle che si usano nel settore del marmo. In questo modo è possibile applicare gli isolatori che risponderanno alle sollecitazioni in caso di terremoto».

Inoltre, sul perimetro dell'edifico sarà realizzato uno scannafosso per consentire il movimento oscillatorio, che potrebbe arrivare fino a 20 centimetri durante il terremoto; durante l'intervento saranno anche consolidate le fondazioni e i pilastri e in ultimo sarà realizzato un solaio rigido sopra le fondazioni stesse, che consentirà di risolvere il problema delle infiltrazioni d'acqua. In contemporanea saranno adeguati anche tutti i giunti impiantistici, le scale, l'ascensore che dovranno consentire il movimento oscillatorio.

I costi dell'intervento

L'intervento, del valore complessivo di 1 milione e 250 mila euro, è stato sovvenzionato per 950 mila euro con fondi regionali sulla messa in sicurezza degli edifici pubblici strategici che, in caso di calamità, devono diventare vere e proprie basi operative per gestire l'emergenza(i restanti 300 mila euro sono fondi comunali). Nel palazzo di via Toscanini si trovano uffici comunali molto importanti: dall'anagrafe, all'ufficio lavori pubblici, all'urbanistica e, in caso di necessità, anche la protezione civile comunale farà base nell'edificio per coordinare e lavorare a stretto contatto con servizi strategici in caso di emergenza. Complessivamente i lavori dureranno un anno, come spiega il sindaco Simone Calamai:« L'impegno dell'amministrazione è di procedere rapidamente con l'affidamento dei lavori per iniziare entro la primavera ed arrivare al 2021 con il lavoro completato».Durante le lavorazioni gli uffici rimarranno regolarmente aperti, salvo chiusure temporanee programmate.

Il progetto di messa in sicurezza sismica è stato apprezzato anche dal Genio civile regionale settore sismica:« Quello di Montemurlo è uno dei pochi progetti in Toscana che a fronte di una spesa contenuta, circa 600 metro quadro, si mette in sicurezza un edificio strategico per la collettività- aggiungono gli ingegneri Stefano Acciaioli e Serena Secchi- Una soluzione ingegneristica innovativa che ottimizza il rapporto qualità prezzo ». Per Alberto Magistrali dell'Ordine degli ingegneri di Prato: «La prevenzione è fondamentale. Mi auguro che questo progetto su un edificio pubblico possa stimolare e trascinare anche il settore privato, attuando messe in sicurezza simili»

Grazie ai lavori nel seminterrato del palazzo potrà essere realizzato anche il nuovo archivio comunale. Inoltre la messa in sicurezza sismica prevederà anche l'alleggerimento del tetto, che sarà sostituito con una copertura in legno più leggera. Grazie a questa ristrutturazione saranno ricavati nuovi uffici nella parte del sottotetto ed anche l'ascensore sarà adeguato per raggiungere il nuovo piano. A questo primo intervento seguiranno altri lavori per l'efficientamento energetico dell'edificio: saranno sostituiti tutti gli infissi, sarà realizzato un cappotto termico sulle pareti esterne e sostituita la caldaia.

«Lavorare alla messa in sicurezza del palazzo di via Toscanini, in caso di emergenza ci consentirà di rispondere alle esigenze della popolazione con più efficienza e velocità- conclude il sindaco Simone Calamai - Un lavoro che si può dire che rientra a tutti gli effetti nel piano di protezione civile perché il palazzo, dopo la completa messa in sicurezza, diventerà la centrale operativa per gestire emergenze che ci auguriamo non possano mai accadere».

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