Anche a Prato arriva il casco anti caduta capelli per la chemioterapia

Una giovane neolaureata pratese ne studierà gli effetti.

Anche a Prato arriva il casco anti caduta capelli per la chemioterapia
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Jennifer Giglio, giovane pratese neolaureata in infermieristica è la vincitrice della Borsa di Studio del valore di 13.800 euro e della durata di un anno

Anche a Prato arriva il casco anti caduta capelli per la chemioterapia

Ha un nome la vincitrice della Borsa di Studio “Salvatore Sini” assegnata dalla Fondazione Sandro Pitigliani nell’ambito della dotazione all’Oncologia Medica di Prato di un’attrezzatura per il raffreddamento del cuoio capelluto che prevenga l’alopecia, la caduta dei capelli, nelle donne sottoposte a chemioterapia. Jennifer Giglio, giovane pratese neolaureata in infermieristica e iscritta all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Prato, è la vincitrice della Borsa di Studio del valore di 13.800 euro e della durata di un anno.

Proprio la collaborazione tra la Fondazione e l’Ordine, permetterà a Giglio di lavorare al protocollo di ricerca infermieristico realizzato dal gruppo di lavoro dell’Asl Toscana Centro costituito da Luisella Litta, Elisabetta Paoletti,Diletta Calamassi, Marco Bracciotti e Simone Anderini. Tale protocollo di ricerca verterà su obiettivi prettamente infermieristici. Le competenze della giovane neolaureata saranno valorizzate in ambito di ricerca presso la stessaOncologia Medica dell’ospedale Santo Stefano di Prato, diretta da Angelo Di Leo e di cui è responsabile Breast Unit, Laura Biganzoli. In reparto dove prenderà servizio il prossimo lunedì 18 febbraio, Giglio effettuerà per il periodo di un anno una ricerca e una valutazione sull’utilizzo del dispositivo medico.

La donazione della Fondazione Pitigliani

La Ausl Toscana Centro ha potuto dotare anche l’Oncologia di Prato del casco anticaduta grazie alla donazione di 41.785 euro da parte della Fondazione Pitigliani. Il casco è stato fabbricato in Inghilterra e consiste in un apparecchio collegato a due cuffie che tramite raffreddamento del cuoio capelluto, preverranno l’alopecia. In Italia ci sono 70 dispositivi già in uso. L Azienda USL Toscana Centro, in linea con gli indirizzi del Dipartimento Oncologico, ha già attivato dal 5 ottobre 2018 i primi due macchinari con 4 caschi presso la Breast Unit dell’Ospedale S.M. Annunziata afferente allaOncologia Medica di Firenze. A breve sarà attivo un macchinario anche presso l’Oncologia Medica di Empoli grazie alla donazione dell’Associazione Astro e l’attivazione di analogo macchinario sarà ugualmente promossa presso l’oncologia medica di Pistoia-Pescia.

Con il coinvolgimento dell’Oncologia Medica di Prato con cui la Fondazione collabora da anni, la Borsa di Studio “Salvatore Sini” è stata istituita su iniziativa della Fondazione Pitigliani di cui è presidente Giovannella Pitigliani e responsabile scientifico Mauro Francesco Panella, dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Pratorappresentato da Gabriele Panci e dal segretario Luca Petracchi ma anche grazie ai fondi raccolti dai club services di Prato e provincia, dalla locale Cna, da varie associazioni pratesi e privati cittadini che si sono prodigati in modo encomiabile.

Seguono con attenzione e interesse il progetto di ricerca il direttore del Dipartimento Assistenza infermieristica e Ostetrica, Paolo Zoppi, il direttore Assistenza Infermieristica Area Territoriale di Prato, Maristella Mencucci e il direttore Assistenza infermieristica Sud Est, Paolo Cellini.

L'importanza della prevenzione

Considerata la diffusione di terapie sempre più mirate e personalizzate, la prevenzione e il supporto al paziente rappresentano oggi sia per l’oncologia pratese che per la Fondazione Pitigliani, un obiettivo importante. L’Oncologia Medica di Prato grazie anche alla collaborazione con la Fondazione iniziata nel 2003, negli anni si è distinta sia sotto il profilo dell’attività clinica con un sensibile incremento dei volumi di attività, sia per il consolidamento del percorso di ricerca, con lo sviluppo e la formazione di personale quali unità di Ricerca Clinica, unità di Ricerca Traslazionale e la recente unità di Bioinformatica che nasce per aggregare i dati clinici e laboratoristici con i dati epidemiologici e per ottimizzare i percorsi assistenziali e la possibilità della ricerca applicata.

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