Compra la Ferrari senza avere la patente: adesso ha venduto la Rossa

La storia di Andrea Vettori che viveva con 300 euro al mede ed ereditò una fortuna aveva fatto il giro d'Italia. Adesso però ha dovuto rinunciare al suo sogno.

Compra la Ferrari senza avere la patente: adesso ha venduto la Rossa
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Ha dovuto vendere quella che era diventata il suo simbolo, la Ferrari.

Compra la Ferrari: adesso ha venduto il suo "sogno"

Andrea Vettori da dicembre nel suo garage non ha più la rossa di fuoco.
Lo ha raccontato lui stesso a Bisenziosette.
«A dicembre ho dovuto vendere la Ferrari - ha spiegato Andrea - e mi è dispiaciuto tanto. Era il mio sogno e mi piaceva tanto, però c’era un motivo preciso e non riguarda tanto la Ferrari. In pratica io adesso ho tre case, due a Vernio e una a Firenzuola. Riuscire a mantenere tre case è una spesa, e non ce la facevo più quindi ho dovuto vendere la Ferrari per riuscire a mantenere le case. Non lo avrei mai fatto, avessi avuto solo la Ferrari e una casa probabilmente ce l’avrei fatta, ma con tre case è dura. Sto cercando di venderne una ma non è facile. Ci sono tanti lavori da fare, tante spese sempre. Mi è dispiaciuto tanto venderla, ma è andata così. E allo stesso tempo so cosa dice di me la gente in paese: “Quel grullo del Vettori è tornato povero, ha usato tutti i soldi”. Lo so benissimo chi lo dice. Però vorrei vedere loro con tre case e le tante spese per mantenerle. Se avessi potuto avrei fatto di tutto per non vendere la Ferrari, ma è andata così».

Una favola svanita

E quindi da dicembre la Ferrari che era diventata un po’ il simbolo di Andrea Vettori, non c’è più.
Una favola, quella della Ferrari, durata circa tre anni, di cui avevamo raccontato noi.
Viveva con trecento euro al mese e adesso si è potuto comprare la Ferrari.
A febbraio del 2017 Andrea Vettori, allora 57enne, aveva ricevuto un’eredità di suo zio Giuseppe Balestri: case, orti, boschi, castagneti e un cospicuo conto in banca grazie al quale si è potuto comprare quello che era il suo sogno fin da bambino, una fiammante “Rossa”.
Andrea è nato e cresciuto a Vernio, anzi a Sasseta. «Prima vivevo in una casa all’inizio del paese, poi ho ereditato la casa dello zio. Ho ricevuto la sua eredità circa a febbraio del 2017».

La storia

Parlando dell’eredità aveva gli occhi lucidi e a Bisenziosette aveva ricordato come era la sua vita fino a un mesetto prima: «Io vivevo con una pensione di invalidità da 300 euro al mese. Quando poteva mi aiutava mio padre a Firenzuola, ma spesso andavo alla Caritas per mangiare».
Nonostante tutto, però, Andrea negli anni ha sempre cercato di darsi da fare e di lavorare come ha potuto: «Per un po’ ho aiutato mio padre Giovanni con la falegnameria, poi ho cercato di racimolare qualcosa lavorando per una ditta edile che realizzava le cabine in cemento per l’Enel. Però la mia è sempre stata una vita difficile».
Eppure lo zio aveva già deciso che la vita del nipote, il figlio di sua sorella Marie, dovesse cambiare.
«A un mio amico – ha raccontato Andrea – tempo fa aveva detto: “Quando morirò mio nipote lo lascerò bene, con casa, terreni e soldi, e vivrà da signore finché campa”. Io all'inizio non ci credevo, anche quando mio zio è morto e ho saputo che avrei ereditato veramente tutto questo, non mi sembrava vero. Prima vivevo male, stavo sempre più che attento a tutto e cercavo il modo di risparmiare su ogni cosa. E quando uno vive così poi è difficile cambiare».
Eppure la prima spesa di Andrea è stata la «Ferrari F430», un’auto usata che ha acquistato per 95mila euro: «Quando ero bambino il mio sogno era quello di diventare un pilota di Formula Uno – ha confessato – Eppure prima di tutto questo andavo a giro con l'Ape50 e poi con una minicar. Non ho nemmeno la patente per ora, ma solo il patentino. Ma la Ferrari dovevo comprarmela, era il mio sogno di bambino che si realizzava. Però per il resto sono rimasto com’ero».
Purtroppo quel sogno adesso è finito. Andrea ha fatto i suoi conti e ha capito che vendere la Ferrari era l’unica soluzione per mantenere le case, anche se gli è dispiaciuto molto.
Andrea vive inseme alla compagna e spesso lo si vede in Vallata, a fare la spesa alla Coop. Nonostante l’eredità è sempre rimasta una persone umile, con i piedi per terra. Questo della Ferrari era l’unico “sfizio” che si era tolto. Il sogno da bambino che aveva deciso di realizzare. Non aveva fatto i conti forse con quelle che sono le spese quotidiane per mantenere ben tre case. E così forse il suo cuore si è un po’ spezzato nel momento in cui ha visto andar via quella Rossa fiammante che tanto aveva amato, ma come sempre ha preso le cose in maniera razionale, sapendo farsene una ragione.
«I soldi non fanno la felicità - ha detto lui - non più della salute».

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