In Kuwait giovane stilista realizza il suo sogno

Viaggiare e conoscere da vicino un’altra realtà serve anche ad abbattere molti pregiudizi.

In Kuwait giovane stilista realizza il suo sogno
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Fare un’esperienza di questo tipo aiuta anche ad abbattere pregiudizi. Martina Goti, 35 anni: «Molti pensano sia complicato vivere qui ma non è vero».

La sua intervista è uscita un anno fa, il 5 aprile 2018, su Bisenziosette.

In Kuwait giovane stilista realizza il suo sogno

Cervelli in fuga, l’Italia che non dà più le possibilità ai nostri giovani di realizzarsi nel lavoro per cui hanno studiato, poca meritocrazia.
Quante volte abbiamo sentito affrontare questi problemi che da anni affliggono il nostro bel paese. Molte volte sembra che si parli di argomenti distanti da noi, ma non è così.
Anche da Calenzano diversi ragazzi hanno deciso di darsi una chance varcando i confini nazionali, molte volte anche con successo e con non molta voglia di tornare indietro.

Martina Goti

Un chiaro esempio è quello di Martina Goti, 35enne di Carraia con la moda nel sangue.
Per inseguire il suo sogno di diventare stilista non ha badato ai confini e, quando le è stata offerta l’opportunità, è volata in Kuwait.
Abita là ormai da quasi 3 anni, lavora per un’azienda locale e si trova molto bene.
Dopo aver frequentato il Polimoda, Martina aveva iniziato la sua carriera come libera professionista, ma alcune promesse che le erano state fatte non sono state mantenute. Non vedeva un gran futuro davanti a sé dal punto di vista lavorativo.

Il racconto

«Così - ci racconta - ho deciso di aprire i miei orizzonti e ho deciso di cercare lavoro mediante un sito online specializzato nel settore moda. Sapevo che era una piattaforma seria perché altre mie amiche avevano già trovato un occupazione grazie ad esso. Ho sostenuto due colloqui: uno per un’azienda in Germania e l’altro per questa, in Kuwait, che poi mi ha scelta, dopo aver superato alcune prove».
La scelta di lasciare l’Italia, anche se inizialmente non è stata facile per l’impatto con un paese diverso dal nostro con un’altra mentalità ed un altro modo di lavorare, con il tempo è risultata appagante: «Per il momento non ho intenzione di tornare, ma non perché abbia qualcosa contro l’Italia o perché ci sia questa perdurante crisi - aggiunge Martina - La mia è più una scelta personale, motivata dal fatto che mi piace conoscere persone diverse, rapportarmi con culture differenti. Tutto questo è molto stimolante e fa sì che non mi annoi mai. Anche se dovesse terminare l’esperienza con questo lavoro, probabilmente mi piacerebbe andare da qualche altra parte».

Viaggiare

Viaggiare e conoscere da vicino un’altra realtà serve anche ad abbattere molti pregiudizi: «Le persone pensano al Kuwait come ad un luogo chiuso; forse è diffusa l’idea che non sia facile vivere qui essendo un paese musulmano. E’ vero che ci sono alcune regole da rispettare, come non bere alcool, non mangiare carni di maiale o non fare effusioni in pubblico, ma questo è anche un paese estremamente accogliente con gli occidentali. Da donna, posso dire di non essermi mai sentita in pericolo, anche rientrando tardi, e di vestirmi come voglio. La gente è molto generosa e gentile. Poi ovviamente dipende da dove vivi: come dappertutto, ci sono quartieri più sicuri e altri meno».
E a lei, come a tutti gli altri giovani che hanno deciso di effettuare questo passo, auguriamo di cuore di realizzarsi a pieno, magari però tornando di quando in quando per raccontarci come procede.

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