"Revocato quasi mezzo milione di finanziamenti già ottenuti. Un fatto gravissimo tenuto nascosto da chi ci ha preceduto"

Il primo cittadino di Pistoia adesso vuole che siano accertate le eventuali responsabilità.

"Revocato quasi mezzo milione di finanziamenti già ottenuti. Un fatto gravissimo tenuto nascosto da chi ci ha preceduto"
Pubblicato:
Aggiornato:
Si tratta della revoca dei contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

In consiglio comunale

Durante la seduta odierna del Consiglio comunale, il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi ha dato comunicazione ai consiglieri di «un fatto gravissimo, tenuto nascosto alla città, le cui eventuali responsabilità – così è intervenuto il Sindaco – devono adesso necessariamente essere accertate».

Il “fatto” in questione è la revoca dei contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia concessi al Comune nel 2012 per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia La Girandola – appena inaugurata –, per la riqualificazione di Palazzo Fabroni – i cui lavori sono in fase di aggiudicazione – e dell’ingresso della Biblioteca Forteguerriana. Si tratta di 450mila euro (complessivi) che risultano revocati: tanto emerge dalla ricostruzione effettuata di recente tramite i documenti comunali protocollati su cui, adesso, l’attuale amministrazione chiede un doveroso approfondimento da parte degli organi competenti.

I fatti

Il 23 gennaio 2015, infatti, l’allora presidente della Fondazione scrive al Sindaco dell’epoca: “In data 21 novembre 2014 abbiamo inviato una lettera ad alcuni beneficiari di contributi, tra cui il Comune di Pistoia, per avere informazione sullo stato dei progetti finanziati ormai da molto tempo segnalando che, a norma di regolamento, in mancanza di comunicazioni dovremmo provvedere alla revoca dei contributi medesimi. Sono quindi a chiederti di voler dare un rapido riscontro onde consentirci di mantenere aperti i contributi in questione”. Nello specifico, come detto, la lettera di sollecito è riferita a Palazzo Fabroni - Biblioteca Forteguerriana, e alla Girandola.

A questa lettera, inoltrata sempre nel 2015 anche ai soggetti politici coinvolti nei lavori in questione, ovvero Vicesindaco e Assessore all’Istruzione dell’epoca, non risulterebbe al momento alcuna risposta protocollata da parte dell’amministrazione comunale.

«La perdita di questi finanziamenti già concessi dalla Fondazione – ha dichiarato il Sindaco Alessandro Tomasi in Consiglio comunale – è un fatto gravissimo su cui in questi ultimi anni non è mai stata data informazione da quanti in precedenza sapevano della revoca. Adesso servono i necessari accertamenti per verificare le cause di questa enorme perdita finanziaria e le relative eventuali responsabilità».

I 450mila euro vengono addirittura inseriti nel bilancio di previsione del marzo 2017. In una comunicazione istituzionale del Comune del dicembre 2016, tra i finanziamenti per l’intervento sulla Girandola continuano a comparire i 200mila euro della Fondazione, nonostante la lettera del gennaio 2015 che, in caso di mancata risposta, avvertiva della sicura revoca.

A protocollo resta traccia soltanto di una risposta del dicembre 2014 in cui, a seguito di una prima lettera di sollecito, viene fornita alla Fondazione una sorta di cronistoria del progetto di Palazzo Fabroni e della scuola dell’infanzia di Monteoliveto. Non risultano invece comunicazioni formali di risposta dopo la lettera del gennaio 2015.

L'amara scoperta

«L’amara scoperta», come l’ha definita il Sindaco in Consiglio, è trapelata di recente, proprio in concomitanza all’inaugurazione della Girandola. I 200mila euro di contributo avrebbero infatti dovuto essere erogati a conclusione dei lavori, ovvero a rendicontazione.

«Abbiamo cercato di ricostruire la vicenda tramite gli atti formali che – prosegue il Sindaco - sono stati già consegnati al Segretario comunale per gli ulteriori doverosi passaggi. Voglio dire ai cittadini che questa mancanza di chiarezza sulla revoca degli scorsi anni è un comportamento molto grave. Ancor più grave sarebbe se venisse accertato che la perdita di quasi un mezzo milione di euro è dipesa da eventuali inadempienze di chi avrebbe dovuto rispondere alla Fondazione, come appare dalla lettera del gennaio 2015. Adesso siamo al lavoro per cercare di coprire il buco da 200mila euro e per cercare di recuperare gli altri finanziamenti»

Seguici sui nostri canali