Rossi, Oliverio, Lucano con don Biancalani a Vicofaro

Insieme per affermare il primato della dignità umana.

Rossi, Oliverio, Lucano con don Biancalani a Vicofaro
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Affollata la chiesa di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, Pistoia

Don Biancalani ricorda l'incontro con le migliaia di studenti toscani

Quando il presidente della Toscana Enrico Rossi, il presidente della Calabria Gerardo Mario Oliverio, il sindaco di Riace Domenico Lucano ed il parroco don Massimo Biancalani entrano e si siedono al tavolo predisposto sotto l'altare, la chiesa di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, Pistoia, è affollata. Le panche piene, le sedie aggiunte lungo il perimetro non bastano e molti restano in piedi. La balconata che si affaccia sull'altare invece è vuota, occupata dai materassi che di notte ospitano parte dei rifugiati che hanno trovato accoglienza nella parrocchia di Biancalani.

L'applauso che aveva accolto Domenico Lucano appena sceso dall'auto si ripete in chiesa. Don Biancalani ricorda l'incontro con le migliaia di studenti toscani avvenuto questa mattina al Mandela Forum di Firenze in occasione del meeting sui diritti umani organizzato dalla Regione Toscana, ringrazia i presidenti Rossi e Oliverio e sottolinea che il presente di Vicofaro è "accoglienza dei pellegrini", esattamente come avveniva nel 1700 quando il convento fu fondato. Ed un pellegrino Vicofaro lo ha accolto anche stanotte, un rifugiato per motivi umanitari allontanato da uno Sprar e abbandonato a sé stesso. Mentre ragazzi della Nigeria, del Gambia, del Senegal e di altre nazioni africane ascoltano insieme a centinaia di persone, don Biancalani lascia spazio alle testimonianze.

Rossi: "In Toscana esperienza di accoglienza diffusa"

"Ho conosciuto Mimmo Lucano anni fa, ben prima che lui e Riace diventassero un simbolo - ha detto il presidente Rossi - oggi come allora condivido con lui l'idea che chi amministra, chi governa, deve capire e gestire le situazioni. Davanti ad un problema la chiusura non è mai la risposta. Se metti un tappo a un fiume, il fiume da qualche parte esonda. Va regolato, va arginato, si può dividere in rivoli. Dobbiamo accogliere e portare avanti una battaglia politica contro le derive razziste e fasciste che vogliono individuare negli ultimi la ragione di tutti i mali".

"In Toscana - prosegue Rossi illustrando il senso della proposta di legge sull'accoglienza alla quale la giunta regionale ha iniziato a lavorare dalla sua ultima seduta - abbiamo esperienza di accoglienza diffusa e realtà di grande coraggio ed umanità, come questa di Vicofaro. Abbiamo già leggi che garantiscono le cure essenziali a tutte le persone che hanno bisogno di assistenza medica, a prescindere dallo status o dalla nazionalità. La Corte Costituzione ha già stabilito che il diritto alla cura non attiene alla cittadinanza ma è un diritto universale. Ora vogliamo migliorare questa legge garantendo anche il diritto ad un pasto e all'istruzione. Diritti fondamentali, che non possono essere negati a nessun essere umano, a nessun bambino. Ci sembra una risposta corretta ed improntata ai valori della dignità della persona".

Lucano: "Ho capito quanto è importante che anche il bene, le esperienza di solidarietà facciano rete"

"Ringrazio i presidenti Rossi e Oliverio - ha detto Lucano - perché è importante vedere la massima espressione istituzionale di due Regioni impegnati in difesa degli ultimi. Quando sono salito sulla balconata della chiesa di Vicofaro ed ho visto i letti, la mia mente è corsa subito a una realtà in Calabria dove succede la stessa cosa. Ed ho capito quanto è importante che anche il bene, le esperienze di solidarietà, facciano rete. Perché il male fa rete subito, con facilità".

"Il nuovo decreto sicurezza provoca già effetti devastanti - spiega il sindaco di Riace - A Crotone una bambina di sei mesi è stata messa sulla strada, e pioveva pure. A Riace c'erano 300 autoctoni e 300 rifugiati, adesso l'asilo nido multietnico è chiuso, non ci sono più le pluriclassi, con bambini di tutti i colori e di tutte le nazionalità. Erano un'opera d'arte, come le strade di Riace con le donne in abito tipico calabrese vestite di scuro insieme alle donne arabe o dell'Africa subsahariana. Oggi Riace è di nuovo sprofondato in un oblio sociale: case abbandonate, quartieri privi di vita. In Calabria abbiamo molti paesi disabitati o con pochissimi residenti,ma nonostante questa abbondanza di case dobbiamo destinare questa umanità a condizioni disumane. Non è possibile avvicinarsi al Natale e non ribellarsi davanti a questa onda d'odio, di autoritarismo e di barbarie. Chi fa leggi che v anno nella direzione opposta al rispetto della dignità umana, non ha nulla a che vedere con i valori cristiani".

"Un fenomeno come quello dell'immigrazione non può che avere la giusta risposta nell'accoglienza - ha precisato Oliverio - Stiamo già verificando gli effetti di un decreto che con la chiusura degli Sprar porta più insicurezza che sicurezza, che sta determinando l'immissione di uomini, donne, bambini nelle strade, con effetti gravi sia dal punto di vista umanitario, sia dal punto di vista dell'insicurezza che si viene a creare, dato che si seminano marginalizzazione e violenza. Naturalmente accanto all'accoglienza devono esserci anche da parte dell'Europa interventi nei Paesi di origine per rimuovere le cause che spingono milioni di persone a tentare la traversata del Mediterraneo".

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