Agliana, prosegue il terremoto nel Pd: dimissioni anche per il presidente del consiglio comunale

Prosegue il terremoto del Pd ad Agliana: dopo l'addio del sindaco Giacomo Mangoni adesso è la volta del presidente del consiglio comunale.

Agliana, prosegue il terremoto nel Pd: dimissioni anche per il presidente del consiglio comunale
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Dopo l'addio al Pd da parte del sindaco in carica, Giacomo Mangoni, arriva anche quello di Alfredo Nerozzi, presidente del Consiglio comunale. Intanto lunedì 21 gennaio scadono i termini per presentarsi alle primarie, ma dovrebbe essere un assolo per Massimo Vannuccini.

Terremoto nel Pd, la lettera di Alfredo Nerozzi

Sono molto rammaricato del gesto che mi trovo a dover compiere. Ho deciso dopo alcune settimane di riflessione di uscire dal PD, a seguito di un disagio già manifestato da tempo all'interno del gruppo politico. Sono stato fortemente scosso dalle dichiarazioni fatte dal Sindaco e che una parte del partito ha scelto scientemente di ignorare, etichettandole semplicemente come fatti di fantasia.

Credo al Sindaco e credo anche che ad una piccolissima parte del partito abbia fatto comodo far finta di non capire, e decidere di non discutere la mozione presentata in assemblea dal primo cittadino, impedendo così il confronto, motivo per il quale ho abbandonato l'assemblea del 3 gennaio. Ancora una volta sono stati violati i principi elementari e democratici della dialettica politica.

Spero che il mio sacrificio assieme a quello del sindaco serva a ripulire il Partito democratico dalle zone grige, quelle aree di contiguità con i poteri forti, che stridono fortemente con la natura e l'etica del Pd, un partito che dovrebbe avere un fine collettivo ed orientare la propria azione politica verso i più deboli e non le élites. Un partito che perde le sue due più alte cariche sul territorio, sindaco e Presidente del consiglio comunale, e immagino che nelle prossime settimane potrebbero essere altri ad uscire, dovrebbe interrogarsi su cosa non ha funzionato.
Mi rivolgo in particolar modo al segretario politico Matteo Manetti, persona pacata e che stimo a livello personale, ma che in quanto segretario porta sulle sue spalle tutta la responsabilità di aver traghettato il partito verso una direzione che è quella dell'autodistruzione.

Mi rivolgo agli iscritti e simpatizzanti invitandoli a non essere dominati della paura, ognuno deve “pensare e decidere” con la propria testa e non secondo ordini di scuderia e prese di posizione di un partito che dimostra di voler continuare a farsi governare da personaggi che vorrebbero ancora comandare “la nostra Comunità” con un “telecomando a distanza” con l'evidente intento di “manipolare il manipolabile”. E' necessario intraprendere la rotta del coraggio e non del servilismo asettico, auspicando con dignità che eticamente “Agliana torni agli aglianesi”.
Il PD aglianese ha perso quei valori di onestà intellettuale e rapporto sincero con i cittadini alla base della sua creazione, a causa del comportamento di alcuni suoi dirigenti.

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