Colle di Val d'Elsa, branco di lupi aggredisce un cacciatore

La notizia ha fatto il giro dei gruppi dei cacciatori ed è diventata virale.

Colle di Val d'Elsa, branco di lupi aggredisce un cacciatore
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La notizia circola da giorni. E’ un continuo passaparola tra i cacciatori e c’è anche un file audio che racconta nel dettaglio l’accaduto. E cioè che un giovane è stato assalito da un branco di lupi a Colle e si è salvato solo perché il padre è arrivato in suo soccorso.

La vicenda

E’ accaduto l’altra domenica nei boschi di Colle di Val d’Elsa. Padre e figlio, entrambi cacciatori, sono a fare una battuta. Con loro anche il cane, un cucciolo di cinque mesi appena. A un certo punto il giovane lascia la sua postazione fissa e il fucile per far fare un po’ di movimento al cane. Sono ai margini del bosco quando, improvvisamente, spunta fuori un lupo che azzanna il cagnolino. Il giovane cerca di difenderlo ma, improvvisamente, compaiono altri cinque lupi che, praticamente, lo circondano. E mentre due esemplari lo puntano ringhiando con fare minaccioso, un terzo animale lo assale alle spalle, squartando il giubbotto che indossa. Le sue urla, però, attirano sul posto il padre e i lupi si dileguano nel bosco.

Versioni discordanti

Fin qui il racconto. Ma poi le versioni cominciano a discordare. Intanto, la sorte del cucciolo, morto per qualcuno, solo ferito per altri. Poi c’è la questione della denuncia. I cacciatori assicurano che è stata immediatamente inviata una mail ai carabinieri forestali di Colle per denunciare l’accaduto e che, subito dopo, padre e figlio sono stati contattati dai militari per verificare la storia e per effettuare un sopralluogo. Al Comando di Compagnia di Poggibonsi, però, non risulta alcuna denuncia formale, anche se una segnalazione telefonica è giunta in caserma.

L’ipotesi più plausibile è che ci sia stato un incontro ravvicinato con questo branco, ma che non ci sia stata una vera e propria aggressione organizzata, quella che i lupi mettono in pratica quando cacciano le loro vittime preferite, vale a dire le pecore.
Anche perché, come certifica il ministero dell’Ambiente, gli attacchi all’uomo sono stati irrilevanti negli ultimi 400 anni, addirittura nulli nell’ultimo secolo. Il problema, però, è che alcuni di questi lupi in realtà sono ibridi, incroci con cani selvatici. E questo spiegherebbe anche come mai hanno sempre più la tendenza ad avvicinarsi ai centri abitati.

Avvistamenti sempre più frequenti

Gli avvistamenti non sono proprio all’ordine del giorno, ma si sono verificati più volte a Greve in Chianti, in modo particolare sul Monte San Michele, nella frazione Greti e nei pressi di Montefioralle. Ma anche a Colle, a Barberino, a Monteriggioni, a Castelnuovo Berardenga.
Non c’è da stupirsi perché in Toscana, e in particolare proprio nel Chianti e nella Valdelsa, vivono almeno seicento lupi su un totale di duemila esemplari in Italia. E mediamente in un anno si registrano, nella sola Toscana, cinquecento attacchi agli allevamenti, di pecore in particolare, con un danno complessivo in termini di perdita di reddito per le imprese agricole di un milione mezzo di euro.

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