Il prete indagato per violenza sessuale si autosospende

Don Emanuele Dondoli, pievano di Pietramala, ha scritto ai fedeli: «La decisione è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tuttora a voi tutti, ma è doverosa per difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento».

Il prete indagato per violenza sessuale si autosospende
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Don Emanuele Dondoli, il pievano di Pietramala (Firenze), nel Mugello, indagato per una presunta violenza sessuale su una 19enne, farà leggere alla messa prefestiva di oggi pomeriggio una lettera indirizzata ai parrocchiani in cui comunica «la decisione sofferta di prendere un periodo di riposo a seguito delle accuse infamanti comparse sui media negli ultimi giorni». Il sacerdote ha già chiesto al cardinale Giuseppe Betori di essere sospeso e ora spiega ai fedeli così la sua assenza. «La decisione in questione - scrive don Dondoli - è molto dolorosa visto l'affetto che mi lega tuttora a voi tutti, ma è doverosa proprio per tutelare la comunità, la casa di riposo e i miei confratelli da eventuali aggressioni mediatiche che certo vi comporterebbero tanta sofferenza. Il periodo che ho deciso di prendermi servirà per permettermi di difendermi nelle opportune sedi, da accuse destituite di ogni fondamento. Prego per tutti, nessuno escluso, anche per chi mi ha denunciato».

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