Incendio a Pieve a Nievole: arrivati i risultati di Arpat

E' risultata una deposizione di diossine inferiore anche al valore limite previsto.

Incendio a Pieve a Nievole: arrivati i risultati di Arpat
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Incendio a Pieve a Nievole: arrivati i risultati di Arpat e Asl

Incendio a Pieve a Nievole: arrivati i risultati di Arpat

Lunedì 17 settembre si è sviluppato un incendio in una attività di floricoltura in via Leonardo da Vinci a Pieve a Nievole (PT) che ha distrutto la serra dove si svolgeva l'attività e parzialmente coinvolto l'abitazione adiacente.

La dispersione di materiale combusto e delle acque di dilavamento è rimasta per lo più contenuta all'interno del sedime dell'azienda.

ARPAT assieme alla ASL sono intervenute per una valutazione delle conseguenze ambientali dell'incendio. Sono ora disponibili i risultati degli accertamenti analitici sui campioni prelevati dal personale dell'Agenzia.

Nelle vicinanze dell’azienda sono localizzate la scuola elementare L. da Vinci ed ad un centinaio di metri di distanza la scuola materna Falcone Borsellino, perciò si è ritenuto necessario, a scopo precauzionale, considerando che il rogo aveva interessato dei contenitori di prodotti fitosanitari, eseguire campionamenti di polveri su alcuni davanzali esterni e su alcuni banchi interni alle scuole stesse, per la rilevazione dei parametri diossine e fitofarmaci.

Le analisi

Sono state campionate anche le foglie di un albero presente nel parco giochi della scuola materna per la determinazione della quantità di diossine presenti sulle superfici.

I risultati analiti mostrano la seguente situazione. Per quanto riguarda i fitofarmaci, nel banco esaminato non ne risultano di quantificabili. Sulle foglie raccolte sono stati quantificati due soli principi attivi Dimetomorf (1,0 microgrammi/kg) e Pendimtaliin (0,13 microgrammi/kg), entrambi non presenti nell’elenco dei prodotti che il titolare si ricordava fossero presenti nell’armadio interessato dall' incendio. Il primo è un fungicida con impieghi autorizzati sia in floricultura che in agricoltura, il secondo è un diserbante.

Non sono risultati quantificabili nessuno dei congeneri policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani nei campioni prelevati.

Tenuto conto della sensibilità del metodo tutti i campioni evidenziano una deposizione di diossine sulle superfici esterne campionate certamente ampiamente inferiore a quelle ritenute ammissibili nel periodo di un mese, nel caso di deposizioni permanenti e continuative, secondo il riferimento assunto.

I risultati

La superficie che offriva la massima sensibilità di analisi (cioé quella più ampia) dimostra una deposizione di diossine inferiore anche al valore limite previsto dal medesimo riferimento per la media giornaliera annua (0,008 ng I-TEQ/m2), sia all’interno della scuola materna che sul davanzale della elementare più prossimo all’incendio.

Nessuna contaminazione da diossine è stata quantificata anche nel campione di foglie prelevate. Il livello di sensibilità offerto da tale campione non consente di escludere valori di contaminazione da parte delle deposizioni di diossine sulle superfici delle foglie superiori ai valori di azione della raccomandazione 2014/663 UE per gli ortaggi (Raccomandazione n. 2014/663/UE pari a 0,3 pg/g (OMS-TEQ 2005) ovvero 0,3 ng I-TEQ/kg). La sensibilità del metodo è circa quattro volte superiore a tale limite.

I risultati analitici sono stati trasmessi venerdì 21 settembre nel tardo pomeriggio alla Amministrazione Comunale ed all'Azienda Sanitaria per le loro valutazioni sulla rilevanza sanitaria di quanto documentato ed i provvedimenti eventualmente necessari. Sulla base della relazione prodotta, lo stesso giorno, la ASL ha comunicato al Sindaco che non erano necessari provvedimenti successivi alla ordinanza adottata che scadeva venerdì stesso.

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