Approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza dell'Ombrone tra Signa e Carmignano

Finanziato dalla Regione Toscana, è affidato alla progettazione ed attuazione a cura del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

Approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza dell'Ombrone tra Signa e Carmignano
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Approvato il progetto definitivo per la sicurezza e riqualificazione del torrente Ombrone tra Signa e Carmignano

Approvato il progetto definitivo sull'Ombrone

Approvato il progetto definitivo per la realizzazione di una fascia di pertinenza fluviale per il miglioramento dell'efficienza idraulica del Torrente Ombrone a Castelletti. L’iter procedurale continua senza sosta verso l’approvazione dell’esecutivo, auspicata entro la fine dell’anno, tenendo conto delle rilevanze derivanti dalle riunioni della conferenza dei servizi. Intanto il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno ha avviato le procedure di frazionamento e di esproprio delle aree interessate per circa 22 ettari, con l’obiettivo di bandire la gara per l’affidamento dei lavori nei primi mesi del 2019.

Un grande progetto strategico di riqualificazione della piana tra Signa e Carmignano, finanziato dalla Regione Toscana, che si avvale del Consorzio per tutte le procedure necessarie all’attuazione dell’intervento, il cui importo ammonta a circa 3,6 milioni di euro.

L’intervento interessa in particolare il tratto del torrente Ombrone compreso tra la zona industriale in località la Lombarda e l’area di Castelletti ed è articolato in tre lotti che, nell’insieme, prevedono di incrementare la capacità di deflusso del torrente Ombrone a valle di Poggio a Caiano attraverso la  risagomatura della sponda in destra ed in sinistra idraulica, oltre che tramite  la risagomatura dell'esistente by-pass idraulico sotto il Ponte di Castelletti lungo la SP 45 di Via  Montefortini. Tra gli interventi è prevista anche la realizzazione di nuovi sistemi arginali a protezione di via Montefortini, degli abitati di podere delle Casette, della zona industriale di Comeana, di Lecore e Sant’Angelo.

“Il progetto, volto a mitigare il rischio idraulico afferente al torrente Ombrone fino ad eventi con tempo di ritorno pari a 200 anni, è da inquadrarsi come volano di partenza rispetto ad un masterplan progettuale che persegue l’obiettivo primario di incrementare la capacità di deflusso del torrente Ombrone per tutto il tratto che va dalla confluenza con il Fosso Quadrelli, in località Molin Nuovo, fino alla foce in Arno – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino -. Le opere previste dal presente progetto consentiranno di confinare l’area di naturale espansione delle piene del corso d’acqua a Castelletti, con conseguente incremento del livello di sicurezza idraulica per le opere infrastrutturali e per le abitazioni limitrofe. Il target relativo all’incremento della sicurezza idraulica non è il solo ma concorre con il progetto di miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del Parco agricolo della Piana previsto dal Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana.  L’allargamento della fascia golenale consentirà infatti di creare una fascia perifluviale che, sottratta all’attuale destinazione ad uso agricolo, oltre ad agevolare l’attività di manutenzione del corso d’acqua, permetterà di valorizzare la fascia di pertinenza fluviale attraverso la formazione di specie riparie arbustive e arboree”.

“Un intervento importante in linea con il principale obiettivo dell’Amministrazione comunale, cioè la salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, così da garantire al contempo la sicurezza dei nostri cittadini – ha aggiunto il Sindaco del Comune di Carmignano Edoardo Prestanti -. La cassa di espansione di Castelletti è l’opera più importante e strategica per garantire la sicurezza idraulica dell’Ombrone. Un lavoro che metterà in sicurezza tutto l’abitato di Comeana, con benefici indubbi anche per la zona di Seano”.

Per l’assessore all’ambiente del Comune di Signa Federico La Placa:

“E' la prosecuzione di un impegno preso con la comunità, ovvero quello di donare maggiore sicurezza idraulica all’abitato e alla zona industriale, considerato che è ancora vivo in tutti noi il ricordo della piena del febbraio 2014 che per fortuna limitò i danni alla sola zona dei Renai”.

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